Categoria: Plastici

Il plastico di LucarielloIl plastico di Lucariello

Nel 2019, Luca riceve in regalo da un suo amico, una tavola di compensato da 10mm sulla quale sono montati dei binari; una tavola sulla quale il suo amico aveva montato dei binari per giocare con il suo bambino. Le dimensioni ridotte, portano Luca ad eseguire delle modifiche, cosi da ottenere un tavolato piu’ grande della misura  di 2x1mt sul quale realizzare due ovali isolati tra di loro e un piccolo scalo merci e tecnico.
Dopo alcuni mesi di lavoro, nelle foto che seguono, il risultato ottenuto.

Dovendo cambiare box, Luca decide di tagliare in due la tavola per trasportarla più agevolmente, ma anche con l’idea di ampliarla per ottenere un tracciato ferroviario più grande.

Fatto ingresso nel nuovo box, Luca viene colto da un pensiero: ampliare il vecchio tavolato come era nella sua mente, o…abbandonare la vecchia tavola pensando a qualcosa di nuovo.
Qui interviene il suo amico Salvatore, che vedendo il nuovo sito, pensa subito a qualcosa di nuovo e di modulare.
Il plastico modulare ha i suoi pregi e i suoi difetti:
pregio perchè trasportabile sia per lavorare un singolo modulo in casa, sia per la partecipazione ad un eventuale mostra/fiera di modellismo;
difetto dover tagliare i binari di ogni modulo, e utilizzare connettori elettrici per l’alimentazione di ciascuno di essi.
Il lavoro elettrico diventa “facilitato” qualora si decidesse di utilizzare il sistema di alimentazione digitale dei treni, equipaggiando ogni modulo di cavi come di seguito elencati:
– 2 fili per il protocollo  alimentazione DCC
– 2 fili per alimentazioni deviatoi
– 2 fili per alimentazioni luci
– 2 fili per varie ed eventuali.
Così nei primi giorni di dicembre 2021, Luca decide di iniziare la costruzione del suo plastico modulare composto da:
– due moduli per gli anelli di ritorno
– tre moduli per la stazione con deposito loco
– due moduli di linea della larghezza di 30cm

Dovendo il box ospitare una old car, è stato necessario studiare la mobilità dell’anello di ritorno situato davanti la porta basculante: qualche misura e un pò di studio, l’anello è stato incernierato al muro, cosi da poterlo chiudere quando non si gioca con il plastico.

Il ponte

Uno dei due moduli di linea 130×30 cm, ospita lo straordinario ponte a 5 campate con arcate a tutto sesto, realizzato con maestria, utilizzando del forex da 3mm, e pazientemente inciso a mano.

Colorazione

Prima di bloccare definitamente il ponte sul modulo, si è proceduto alla sua colorazione utilizzando dei colori acqua, dando un fondo di marrone chiaro; successivamente si è proceduto a passare con pennello, del marrone più scuro del bianco e del nero,
il tutto tamponando di continuo con una spugnetta, al fine di evitare di otturare/chiudere le fessure tra i mattoncini, ottenendo così una colorazione non omogenea.
I mattoni bianchi, che fanno da cornice alle volte e ai piloni, sono realizzati con della carte da parati a rilievo.

Ornamento paesaggistico

Utilizzando dei pezzi di corteccia di alberi raccolti nel parco e dei pezzi di sughero acquistati al supermercato/negozi di bricolage durante il periodo natalizio, si è proceduto a posizionarli in modo tale da dar un’idea di rocce. Le fessure tra i vari pezzi di sughero sono state riempite con un impasto di polvere di segatura, acqua e colla vinalica. I sassi del torrente sono pezzi di corteccia di albero. Il parapetto, la copertina, come anche i marcapiani del ponte sono stati eseguiti utilizzando del forex.
Il portale in resina, è stato colorato ed abbellito utilizzando la carta da parati a rilievo.

Il borgo

Una parte del borgo è situata sopra la galleria; la struttura sul quale poggia è realizzata con dei pezzi ritagliati da un pannello estruso in polistirene , materiale facilmente tagliabile con taglierino o con del taglia polistirolo a caldo (in questo caso di raccomanda di farlo all’aperto se si taglia per lungo tempo); inoltre è facilmente carteggiabile, rendendo cosi ruvida la sua superficie. Si ricorda di non utilizzare colle e pitture contenenti solventi. Si incolla facilmente con colla a caldo.
A Luca balena l’idea di voler il Car System di Faller che attraversa il borgo:
beh una grande sfida posizionare il filo nelle strade del borgo, dovendo rispettare il raggio minimo di curvatura, livellette e la pendenza!
Dopo svariate prove, e con l’aiuto paziente del suo amico Salvatore, il camion dei Vigili del Fuoco “seguiva” senza intoppo il percorso deciso, con l’ estrema contentezza di Luca, che, senza indugio, prende e stucca la strada definitivamente,

Nel borgo vengono costruite le prime case, e installati i primi pali di illuminazione pubblica.

 

Il plastico della stazione di OrvietoIl plastico della stazione di Orvieto

Correva l’anno 2013.

In un soleggiato pomeriggio di giugno, 3 amici, Daniele, Gianluca e Salvatore, si incontrano per  buttare giù delle idee, con il fine di  realizzare  un plastico ferroviario modulare. La premessa quella di non costruire tanti moduli, ma un numero sufficiente per poter far circolare delle composizioni al max di 240cm di lunghezza, dovendo poi rispettare i sezionamenti del Blocco Automatico. (altro…)

Il plastico di GianlucaIl plastico di Gianluca

Come nasce il plastico di GIANLUCA

 …correva l’anno 2007!

Il mio amico Luigi, da molto tempo mi parlava di suo fratello Gianluca, che come me, nutriva una grande passione per i treni veri nonchè per  i trenini elettrici. Nell’agosto, in una particolare circostanza, Luigi mi presentò Gianluca…ma l’idea di realizzare insieme un plastico, era davvero molto ma molto lontana. Fu così che i primi di ottobre del 2007, le squadre settore armamento furono incaricate di posare i primi binari.

vista generale 1 sett 2010  (altro…)

Il plastico di “Roma San Pietro”Il plastico di “Roma San Pietro”

Il 24 aprile 2003 prendono inizio i lavori del il plastico della stazione di  “Roma San Pietro” ….4 tavole 130x80cm, formano il tavolato su cui realizzare  un plastico modulare, così da poterlo trasportare per partecipare a mostre di fermodellismo.

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Il plastico di AlbertoIl plastico di Alberto

Nel lontano 2000, Alberto, ormai in pensione,  decise di concretizzare  il suo sogno da bambino. Il suo desiderio era quello di poter  vedere circolare dei trenini su di un piccolo plastico. E allora con   l’aiuto, o meglio la maestria di Padre Giorgio GRANDI, noto modellista ferroviario italiano di Roma  (autore del PLASTICO IN PARROCCHIA) questo sogno di Alberto, si  trasformò  in realtà.

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